L’approccio aziendale di HINFRA, fin dalla sua nascita nel 2021, è guidato da due parole chiave, che ne descrivono tutta l’attività: innovazione e tecnologia.

Adottare un modello di business che si basa su queste due caratteristiche l’ha resa fin da subito un esempio concreto di perfetta unione tra una visione strategica e una solida conoscenza tecnologica, supportato anche da esperienza e costante ricerca di rinnovamento.

HINFRA, nel settore delle infrastrutture, ha ottenuto non solo un posizionamento di rilievo e ha dimostrato uno spirito all’avanguardia, ma ha anche ridefinito i paradigmi di tutto il mercato in cui è inserita. Riuscire in un’azione del genere dipende dal suo orientamento di tipo olistico, al quale aggiunge delle solide fondamenta di ricerca e sviluppo, focalizzandosi su soluzioni avanzate per la rigenerazione e l’ottimizzazione delle infrastrutture esistenti.

La natura stessa dell’azienda e il suo modello di lavoro dimostrano come abbia compreso appieno la nostra epoca attuale, dove la trasformazione tecnologica è sempre più rapida e vi è un evolversi importante delle politiche di sostenibilità.

Per questo l’innovazione non può essere considerata un’opzione, ma deve essere l’essenza stessa di tutto il metodo lavorativo. HINFRA fa suo questo concetto e sviluppa la sua presenza nelle infrastrutture sostenendo una direzione rivolta a cambiamenti innovativi rispetto a quanto vi è di esistente e già proposto dal mercato.

Gli ingredienti dell’innovazione di HINFRA

Se si esamina nel dettaglio come HINFRA partecipi al mercato e come costruisca la sua presenza si nota subito come il suo principale focus sia quello di mirare a introdurre un nuovo tipo di “pensiero” tecnologico industriale, che sia in grado di trasformare completamente i sistemi precedentemente adottati. Riuscire in questo intento significa intuire la necessità di andare ad implementare i sistemi già esistenti e di portarli “un passo oltre” l’applicazione pensata fino a quel momento.

La principale innovazione dell’azienda è, infatti, quella di puntare a rinnovare l’esistente conducendolo a un livello sempre più attuale, in grado di ottimizzare, rinnovare e rendere più compatibili con l’ambiente.

A questo proposito va ricordato come questa start up sia nata partendo da progetti di ricerca sulla stampa 3D, che si basano sulla deposizione di filamenti, fatti evolvere alla sezione piena, con l’obiettivo di impattare su mercati rilevanti, quali infrastrutture e produzione di energia.
L’unicità di HINFRA è da un lato quella di generare delle tecnologie di questo tipo, ma dall’altro anche di avere un approccio integrato, che combina due ingredienti principali:

  1. Materiali avanzati: nuovi calcestruzzi altamente performanti, a base cementizia.
  2. Tecnologie applicative: macchinari e processi di applicazione con un elevato livello di automazione, concepiti per un’operatività rapida e sicura.

HINFRA, infatti, si distingue per come riesce a combinare queste due macroaree, materiali e tecnologia, per come le sviluppi congiuntamente e di conseguenza riesca a ridefinire l’approccio tradizionale portando a progettare e applicare dalla stessa struttura.

Questo metodo si traduce in una organizzazione funzionale EPC (Engineering, Procurement and Construction), che garantisce una sinergia completa tra progettazione, realizzazione e implementazione delle tecnologie stesse.

Ci si va a riferire a materiali, macchinari, processi ed impiantistica di produzione procurement e construction management e/o execution. Il ramo construction, ovviamente, non assume un taglio generalista, ma è di tipo specialistico e focalizzato alla conduzione della tecnologia.

L’obiettivo ingegneristico che si persegue è quello di rigenerare infrastrutture esistenti, prolungarne la vita con un impatto ambientale minimo e garantendo al contempo rapidità, sicurezza e sostenibilità.

Il Metodo ETLR: un cambiamento di paradigma

Il primo progetto con cui HINFRA si affaccia al mercato delle infrastrutture è il metodo ETLR (Extruded Tunnel Lining Regeneration) che si rivolge ai piani di ammodernamento delle gallerie esistenti, concentrandosi sulla rigenerazione dei rivestimenti ammalorati.

Questa tecnologia rappresenta una rivoluzione nel settore grazie a un sistema avanzato che unisce:

1. Un calcestruzzo speciale: fibrorinforzato ad elevate prestazioni, reologia controllata e rapido sviluppo della resistenze.

2. Macchinari automatizzati: un sistema a scorrimento orizzontale per la posa del rivestimento, che permette un avanzamento rapido fino a 30 metri al giorno di rivestimento finito, rispetto alla media di soli 3 metri dei metodi tradizionali.

Nel momento in cui il metodo è un sistema molto rapido il collo di bottiglia è rappresentato dalle operazioni preparatorie al getto del nuovo rivestimento.

Proprio per questo è nata la necessità di lavorare ad un treno di lavorazione che possa avanzare alla velocità governata dal calcestruzzo.
Il treno è così composto da due moduli principali, il cassero ed il carro di demolizione, con la possibilità di inserire anche in alcuni casi l’impermeabilizzazione.

I principali vantaggi del metodo ETLR

Il metodo ETLR è un esempio virtuoso di come l’innovazione tecnologica possa coniugare performance e sostenibilità. Si caratterizza per inserire nella stessa tecnologia più obiettivi aumentandone il loro rendimento, da più punti di vista. In particolare alcuni dei vantaggi che si hanno nella sua applicazione si possono riassumere in 4 aspetti:

1. Efficienza: riduzione significativa dei tempi di cantierizzazione, con conseguente diminuzione delle emissioni e dell’impatto socio-economico su tutta l’area di insistenza dell’infrastruttura.

2. Elevata durabilità: grazie all’assenza di ferri di armatura tradizionale e all’uso di materiali avanzati, i rivestimenti rigenerati possono avere una vita nominale incrementata di oltre 100 anni, oltre a una resistenza ad agenti chimici ed ambientali della pasta cementizia impiegata.
Le resistenze finali del calcestruzzo fibrorinforzato, sia a compressione che a flessione, consentono, infatti, nella maggior parte dei casi, di progettare un nuovo rivestimento senza l’impiego di armature tradizionali con spessori ridotti.Va inoltre sottolineato come la minima permeabilità del calcestruzzo consenta di classificare il nuovo rivestimento impermeabile anche senza le tradizionali membrane in PVC.

3. Sicurezza: l’automazione del processo produttivo è rivolta a una diminuzione delle operazioni manuali. Questo riduce la necessità di manodopera a bordo dei macchinari e porta, di conseguenza, a un notevole incremento e miglioramento degli standard di sicurezza.

4, Sostenibilità ambientale: il rinforzo fibroso, come gli altri materiali innovativi utilizzati, contribuisce in modo significativo a un impatto ambientale più contenuto.

Visione futura: sostenibilità e rigenerazione infrastrutturale

Le sfide nel settore delle costruzioni oggi riguardano l’ambiente, sia per l’impatto delle lavorazioni, ma anche dal punto di vista del miglioramento della resistenza delle infrastrutture esistenti.

HINFRA accoglie queste necessità e diventa da subito un attore centrale del cambiamento perché offre delle soluzioni rivolte sia a estendere la vita utile delle infrastrutture, sia a massimizzarne l’efficienza con nuove tecnologie. Per lavorare in questo senso è proprio un’innovazione continua unita all’applicazione di nuovi materiali che permette anche interventi il più possibile sostenibili.

Questo approccio integrato e tecnologicamente avanzato è così in grado di rispondere alle ormai attuali esigenze di rigenerazione delle infrastrutture.